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Le malattie esantematiche: il Morbillo

Sintomi, diagnosi, incubazione, terapia e vaccinazione: conosciamo il morbillo

Il Morbillo era la più frequente malattia esantematica prima dell’introduzione del vaccino specifico. Attualmente questa infezione è pressoché scomparsa  nei paesi industrializzati, ma non del tutto in Italia, dove la copertura vaccinale non è ancora ottimale, se non addirittura scarsa in alcune regioni, e l’infezione continua a riscontrarsi con periodiche epidemie.

L’ultima epidemia importante si è riscontrata nel 2003 nelle regioni del Sud Italia, con il riscontro anche di decessi di alcuni bambini in Campania. L’andamento dell’infezione è strettamente legato alla copertura vaccinale della popolazione. Diverse Regioni Italiane hanno aderito al Piano Nazionale Sanitario per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita, tramite la promozione della vaccinazione specifica.

Il rapporto 2013 delle autorità europee a riguardo ha riportato oltre 8000 nuovi casi di Morbillo in Europa, con una maggior incidenza nei bambini di età inferire all’anno di vita ed in età prescolare. L’infezione però riguarda frequentemente anche adolescenti e giovani adulti.

Cosa è e quali sono i sintomi del morbillo? Qual è il tempo di incubazione?

Il morbillo è una infezione virale causata dal Morbillivirus, un agente della famiglia dei Paramixovirus. Questa infezione è altamente contagiosa (indice di contagiosità 95%) e può avere un andamento clinico più severo nel bambino più grandicello e nell’adulto.

Il periodo di incubazione, in cui il bambino non presenta sintomi, è di circa 8-12 giorni. Già in questa fase, a volte, si possono osservare piccole macchie che tendono a scomparire. A tale periodo segue una fase, definita prodromica, di circa 3-5 giorni, in cui il bambino inizia a presentare starnuti, naso che cola, congiuntivite con lacrimazione e difficoltà a tenere gli occhi aperti alla luce (fotofobia), tosse stizzosa e continua. Compaiono inoltre delle lesioni biancastre all’interno della mucosa delle guance (macchie di Koplik), che seppur di breve durata e non sempre presenti, sono tipiche dell’infezione da Morbillo (il nostro pediatra sarà sicuramente in grado di riconoscerle!). A questi sintomi si aggiunge la febbre che spesso è alta (anche fino a 40°), stanchezza, mal di testa e saltuariamente possono presentarsi anche vomito e diarrea.

Poi tipicamente la febbre scende per alcune ore per poi risalire alla comparsa delle macchie cutanee (fase esantematica) che appaiono come macchie di colorito roseo acceso, inizialmente al collo e dietro le orecchie. Tali lesioni si diffondono poi al volto, al tronco e al dorso, con un andamento dall’alto verso il basso. Infine, dopo 5-6 giorni, la febbre e le macchie iniziano a ridursi e poi a  scomparire, a meno che non siano insorte complicanze.

Quali complicanze può dare il Morbillo?

Le complicanze più comuni dell’infezione da Morbillo sono legate all’infezione a livello respiratorio (polmonite, laringite acuta) o ad infezioni batteriche che si “sovrappongono” all’infezione virale iniziale (otiti, polmoniti batteriche). Tali complicanze sono solitamente accompagnate da febbre che persiste anche dopo 2-3 giorni dalla comparsa dell’esantema.

Esistono forme più gravi, in cui l’infezione si presenta con febbre molto elevata ed emorragie cutanee e delle mucose. Anche se raramente, possono esserci gravi complicanze a carico del Sistema Nervoso Centrale con Encefalite sia acuta (1/1000 casi) che sub-acuta (che può manifestarsi anche a distanza di anni, 1 /100.000 casi). Va sottolineato che le forme di encefalite subacuta non sono contagiose, ma sono il risultato molto tardivo di una infezione contratta molti anni prima.

Come si fa la diagnosi di Morbillo?

La diagnosi di morbillo è tipicamente basata sui segni clinici prima descritti, tuttavia la comparsa di esantemi “morbilliformi” (cioè simili al morbillo) è comune anche ad altre malattie infettive e non infettive dell’età pediatrica. Considerando la rarità e la potenziale gravità dell’infezione nei bambini più piccoli e la necessità di denunciare il caso di infezione, è utile (se non indispensabile in alcuni casi) effettuare una diagnosi certa di infezione. Questa diagnosi va fatta con la ricerca degli anticorpi specifici per il Morbillo su siero (prelievo di sangue); il riscontro di anticorpi precoci (IgM) conferma la recente infezione virale e lo differenzia dalla vaccinazione o eventuale pregressa infezione in cui gli anticorpi specifici e tardivi(IgG) sono presenti. Gli anticorpi IgM restano positivi per circa 1 mese dall’infezione, ma possono essere negativi in quei rari casi di infezione in pazienti già vaccinati con due dosi di vaccino anti Morbillo.

Quale terapia esiste per il Morbillo?

Non esiste alcuna terapia specifica per il Morbillo. Si possono somministrate antipiretici per controllare la febbre (vedi il nostro articolo: come abbassare la febbre nei bambini). Le complicanze dell’infezione vanno trattate con terapie specifiche.

Come si previene il Morbillo?

Il virus si diffonde per via respiratoria dopo contatto con soggetti affetti che trasmettono l’infezione con tosse e sternuti. I lattanti nei primi mesi di vita, se allattati al seno, sono parzialmente protetti dagli anticorpi materni se la mamma è stata vaccinata o ha precedentemente contratto l’infezione.

In caso di epidemia è importante evitare il contatto con altri casi/focolai di infezione. In realtà la fase di maggior contagio è la fase prodromica, ovvero quella prima della comparsa dell’esantema tipico. Questo rende più difficile la prevenzione del contatto con soggetti infetti.

Per evitare il contagio di altri soggetti è utile mantenere in isolamento il soggetto infetto fino alla scomparsa dell’esantema o fino a 5 giorno dopo l’esordio delle macchie.

In casi molto selezionati, soprattutto in bambini a rischio o affetti da altre patologie, che sono venuti a contatto con un caso di Morbillo, può essere indicata la somministrazione di Immunoglobuline (anticorpi) per via intramuscolare. Questa terapia va però svolta in ospedale e sotto stretta indicazione e controllo medico.

Il modo più efficace e sicuro per prevenire l’infezione è in ogni caso la vaccinazione anti  Morbillo, che può essere somministrata anche durante i periodi epidemici in soggetti esposti all’infezione.

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