Al momento stai visualizzando Lo screening oculare nei neonati: il riflesso rosso

Lo screening oculare nei neonati: il riflesso rosso

Cosa è il riflesso rosso e quando ci dobbiamo preoccupare?

“Mi hanno appena dimessa dal nido e il pediatra mi ha detto che il riflesso rosso è presente in entrambi gli occhietti. Che cos’è il riflesso rosso? Mi devo preoccupare?”

In questo articolo risponderemo in poche parole a queste semplici e frequenti domande.

Cosa si intende per riflesso rosso?

Il riflesso rosso è un semplice test di screening effettuato alla nascita a tutti i neonati che risulta essenziale per il precoce riconoscimento di alcune patologie che possono compromettere la vista o la vita dei bambini, come la cataratta, il glaucoma, anomalie retiniche e tumori dell’occhio come il retinoblastoma, malattie sistemiche con manifestazioni oculari e gravi errori di rifrazione.

In cosa consiste il test? È pericoloso?

Il test consiste nell’osservare il fondo oculare dopo aver proiettato un fascio luce nell’occhio del neonato con uno strumento detto oftalmoscopio: se il riflesso rosso è ben visualizzabile e quindi presente in entrambi gli occhi, il test sarà negativo (normale).

Il test è di facile esecuzione e assolutamente non invasivo (non pericoloso) ma per un’adeguata osservare del riflesso rosso è necessaria la presenza di dilatazione delle pupille. Pertanto il pediatra lascerà il bambino in un ambiente con luce soffusa per qualche minuto prima di eseguire il test e/o adopererà un collirio per la dilatazione delle pupille.

Quando il test è considerato normale?

Come già detto viene considerato normale un riflesso rosso presente e simmetrico in ambedue gli occhi che devono apparire equivalenti in colore, intensità e chiarezza, in assenza di “macchie bianche” (condizione detta leucocoria).

Quali sono le condizioni che possono determinare un’alterazione del riflesso rosso?

Possono determinare un’alterazione del riflesso rosso anomalie a carico di alcune strutture dell’occhio (pupilla, cornea, corpo vitreo)

– Alterazioni della pupilla (miosi)

– Opacità corneali o della porzione anteriore dell’occhio impediscono alla luce di arrivare al fondo oculare.

– Cataratta o altre opacità del vitreo alterano la trasmissione dei raggi luminosi al fondo oculare

– Alterazioni retiniche, compresi i tumori o anomalie congenite come colobomi corio-retinici.  In queste ultime situazioni la retina patologica non ha il colorito roseo ma caratteristiche differenti/anomale che non consentono alla luce di riflettere in modo normale.

– Strabismo e difetti di vista asimmetrici

Macchie nere nel riflesso rosso, un riflesso marcatamente diminuito, la presenza di un riflesso bianco o riflessi diversi nei due  occhi sono tutte indicazioni per inviare il bambino urgentemente all’oculista pediatra.

Inoltre tutti i bambini con una storia familiare dipatologie oculari quali cataratta congenita, neuroblastoma, glaucoma o malattie retiniche devono essere comunque controllati da uno specialista oculista per un esame completo e approfondito indipendentemente dai risultati ottenuti con la sola prova del riflesso rosso.

Allo stesso modo, lattanti o bambini per i quali i genitori o altri osservatori riportano un sospetto per la presenza di “riflesso biancastro” in uno o ambedue gli occhi debbono essere esaminati da un oculista pediatra, perché piccoli lesioni possono essere presenti e non valutabili se non con esame complessivo.

Un riflesso rosso normale esclude tutte la patologie oculari?

Il test del riflesso rosso esclude solo alcune (anche se le più frequenti) delle possibili malattie congenite a carico degli occhi.

Inoltre, un normale riflesso rosso può nel tempo modificarsi e divenire patologico, per l’aumento delle dimensioni di un tumore retinico (retinoblastoma) o per il peggioramento dell’opacità nelle cataratte congenite.

La prova del riflesso rosso è pertanto essenziale della valutazione dell’occhio nel periodo neonatale ma anche durante le successive visite di controllo dello stato di salute. Il test deve essere effettuato più volte per i primi tre anni di vita dal pediatra di famiglia che segue il bimbo, onde riconoscere precocemente anche il retinoblastoma che spesso si manifesta più tardi con “riflesso bianco”.

E’infine  indispensabile una stretta e valida collaborazione tra il neonatologo, il pediatra di famiglia e l’oftalmologo pediatrico per eseguire uno screening precoce di sospette alterazioni oculari ed un intervento tempestivo, ove necessario, da parte dello specialista oculista.

Lascia un commento