La meningite e la sepsi da meningococco sono tra gli eventi patologici più temibili. Si tratta di condizioni morbose che troppo spesso battono in velocità qualsiasi tentativo terapeutico, pur in presenza di pronta diagnosi. Se consideriamo poi che nei più piccini il più delle volte i sintomi meningei possono mancare, la maggiore difficoltà diagnostica può rendere il tutto ancor più complicato.
In questa pagina voglio offrire pochi ma essenziali concetti per proteggersi dal meningococco senza sforare in inutili eccessi dettati più dal panico che dalla ragionevolezza.
Il contagio può avvenire da parte di portatori sani faringei: persone che inconsapevolmente albergano il meningococco nella loro gola e il loro sistema immunitario ha imparato a fare in modo che esso non invada meningi e sangue. La trasmissione da parte di portatori sani è la forma più frequente di contagio, prende nome di forma di contagio sporadico, e spiega perchè la maggior parte dei malati di meningite meningococcica non ricorda di aver avuto alcun contatto con casi di meningite. Avranno di certo incontrato qualche portatore sano dato che la frequenza dei portatori è stimata essere: 10% negli adulti, 23% negli adolescenti, 4,5% nei bambini.
Il contagio può avvenire ovviamente anche incontrando un caso di meningite. Tale incontro può dar luogo alla forma di contagio epidemica qualora i contatti stretti di malati di meningite non eseguano la profilassi antibiotica (di seguito descritta) che è sufficiente ad arrestare la possibile propagazione epidemica di meningite
La maggior parte degli individui che incontrano il meningococco non sviluppano malattia e, se non lo eliminano spontaneamente, diventano portatori sani faringei (il nostro sistema immunitario è abbastanza bravo ad addomesticare il meningococco e imprigionarlo in faringe). In circa 200 persone l’anno in Italia invece avviene isnpiegabilmente che il meningococco non viene addomesticato e passa nel sangue (sepsi) e/o nelle meningi (meningite). Ma nessuno può prevedere cosa gli accadrà se lo incontra! Quindi… non è forse meglio prevenirlo?
Dopo contatto stretto con un malato di meningite è indicato fare la profilassi antibiotica. Per contatto stretto si intende una persona che abbia trascorso più di 4 ore col malato nei 7 giorni precedenti (il periodo di incubazione può infatti spingersi fino a 7 giorni). Ma andiamo al pratico:
Tale antibioticoprofilassi può essere effettuata con:
“Ho avuto contatto con un caso di meningite… devo fare solo io la profilassi antibiotica o anche ai miei parenti a casa?”
Questa domanda affligge in molti. La risposta è: la profilassi deve farla solo il contatto stretto diretto del caso di meningite e non anche i contatti indiretti (ovvero contatti dei contatti) Se io non sviluppo meningite non è indicato fare la profilassi antibiotica anche ai miei figli a casa in quanto ho la stessa probabilità di passargli la meningite che avrebbe lo zio 26enne portatore sano faringeo inconsapevole di meningococco ogni volta che viene a trovarlo a casa. Per caso date ciproxin o rifadin ogni volta che vengono parenti in casa? Su 20 persone secondo voi non c’è neanche un portatore sano di meningococco? Non ha senso pensare di proteggersi dai portatori sani con l’antibiotico. Per difendersi dai portatori sani l’unica arma è il vaccino!
Se tutta la fascia pediatrica fosse vaccinata secondo calendario nazionale i portatori sani faringei dell’età pediatrico-adolescenziale sarebbero drasticamente abbattutti in numero e ci si potrebbe permettere di non fare ulteriori rivaccinazioni in età adulta.
Purtroppo la presuntuosa ignoranza alimentata da beceri colleghi antivax che sono sicuramente animati da motivazioni del tutto estranee all’interesse per la salute, rende oggi sempre più genitori titubanti nel vaccinare. Ecco quindi che i portatori sani crescono, i rischi di casi di meningite crescono e alcune Asl sono costrette ad aumentare l’offerta vaccinale anche a fasce adulte a fronte di oggettive impennate dei casi che si verificano nel loro territorio.
I vaccini attualmente esistenti sono:
Contrariamente ai principi di equità che dovrebbero caratterizzare l’organizzazione sanitaria dl nostro paese, tuttora vi è ancora un’offerta vaccinale molto molto disomogenea sul territorio. All’Asl dei miei figli hanno solo il Monovalente anti-C. Per far loro l’anti-B ho dovuto ordinarlo in farmacia e pagarlo di tasca mia. Diverse miei pazienti sono stati inibiti dal costo. Il quadrivalente (Menveo, Nimerix) in alcune regioni è la norma, in altre no. Credo che sia dovere delle istituzioni garantire un’offerta vaccinale in linea col calendario nazionale, in tutte le regioni.
I sintomi e le conseguenze della meningite le abbiamo in precedenza affrontate in questo articolo.
Maggiori informazioni sui vaccini antimeningococco esistenti le abbiamo date nell’ultimo paragrafo di questo articolo
http://www.ncbi.nlm.nih.gov – http://www.ncbi.nlm.nih.gov – http://www.ncbi.nlm.nih.gov
http://www.epicentro.iss.it – http://www.quotidianosanita.it – http://www.iss.it
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