La stipsi (o stitichezza) è una condizione molto comune in età pediatrica. Circa 1 bimbo su 4 ne è afflitto riversando sull’intera famiglia problematiche come inappetenza, mal di pancia, perdita di feci nello slip, ragadi anali e sangue nelle feci.
La maggior parte di noi pensa che essere stitici voglia dire semplicemente andare poco spesso in bagno. Questo è pur vero, ma non è l’unica forma con cui si presenta la stipsi.
Essere stitici vuol dire accumulare feci ristagnanti nel colon (cioè parte finale dell’intestino). Tale ristagno fecale si chiama coprostasi. E’ pur vero che molti bambini stitici evacuano poco spesso ma è vero anche che ce ne sono alcuni che evacuano quotidianamente e manifestano la stipsi in altri modi.
Posso quindi sospettare che mio figlio sia stitico è discuterne col mio pediatra se egli presenti almeno una (o più) tra le seguenti condizioni:
E’ sufficiente che il bimbo presenti uno dei punti sopra elencati per poter affermare, sentito il parere del pediatra, che è un soggetto stitico.
Ma anche altri sintomi possono coabitare in un bimbo stitico: dolori addominali ricorrenti, ragadi anali con ematochezia (feci striate di sangue), inappetenza (quando il colon è molto intasato accade anche che l’appetito tende a ridursi!).
E non vi stupite se vi dico che in un bambino stitico si possono avere addirittura anche fasi di diarrea! Si, avete capito bene… proprio diarrea con feci liquide! Come è possibile? Vediamo…
Il fenomeno della diarrea in soggetti stitici si definisce diarrea paradossa ed è legato al fatto che in presenza di feci dure, vecchie e ristagnanti che fanno fatica a progredire nel colon (coprostasi, fecalomi), il colon stesso tende a contrarsi di più e con più vigore, nella “speranza” di riuscire a buttare fuori tali accumuli fecali (talora tali movimenti intestinali generano coliche addominali dolorose).
Per tale ragione il contenuto intestinale più “nuovo e fresco di giornata” (e dunque ancora tendenzialmente liquefatto) tende a progredire più velocemente lungo il colon, riuscendo a superare tali tappi e ingombri di feci vecchie e giungendo a livello dell’ampolla rettale ancora in forma liquida (ha progredito tanto velocemente che il colon non è riuscito a riassorbire sufficiente acqua solidificando le feci!).
Ed ecco che dunque in un soggetto stitico e ricco di coprostasi, si verifica una bella scarica diarroica!
Per quale motivo un bimbo diventa stitico? E’ necessario a questo punto spiegare che esistono due forme ben distinte di stipsi:
Nella stragrande maggioranza dei casi quindi si è abbastanza certi, sulla base della sola visita medica, che trattasi di stipsi funzionale. Allorché però vi siano segnali di sospetta stipsi organica potrebbe rendersi necessario un approfondimento diagnostico che può avvalersi di: manometria anorettale, biopsia rettale per suzione, clisma opaco solo dopo biopsia (non in fase diagnostica ma solo per valutare estensione tratto agangliare), misurazione TTI (tempo di transito intestinale)
Attenzione! Non bisogna assolutamente confondere la stipsi con la dischezia del neonato!
La maggior parte dei neonati ha infatti difficoltà ad evacuare perchè non sa ancora coordinare il rilassamento dell’ano col premito addominale!
Questa non è stipsi, ma si chiama dischezia… e chiaramente riconoscibile perchè il piccolo non ha coprostasi ed emette feci il più delle volte morbide/cremoso/fluide.
Se invece le feci sono già dure nei primi mesi di vita allora potrebbe trattarsi di vera e propria stipsi precoce, meno frequente negli allattati al seno, ma che va discussa col proprio pediatra al fine di escludere possibili cause di stipsi organica!
In caso di dischezia acuta con bimbo fortemente sintomatico (inappetenza, forte irritabilità e pianto, tendenza a flettere le gambe…) ed incombente necessità di stimolarne l’evacuazione e il disimpatto fecale (da concordare previo contatto col proprio pediatra!) è assolutamente inutile ricorrere a microclisimi o supposte di glicerina (le feci sono già morbide!), ma bisogna semplicemente aiutare il piccolo a rilassare l’ano:
- Massaggio del pancino (in particolare quadrante inferiore sinistro)
- Stimolazione con ovatta imbevuta di acqua calda
- In ultima ratio: stimolazione con sondino o punta di termometro lubrificati
Nel video che segue trovate una dimostrazione pratica su come usare il termometro per stimolare un neonato con dischezia che non riesce a fare la cacca. Dopo averlo visto vi invito ad iscrivervi gratuitamente al mio canale Youtube ilPediatraSpiega che aggiornerò man mano con nuovi consigli!
https://youtu.be/3hLgOHP1oKo
In caso di stipsi funzionale non è necessario fare alcun indagine, ma solo avviare il bimbo a sane abitudini alimentari e toilet training.
Laddove necessario a giudizio del proprio pediatra bisogna integrare la dieta con fibre e/o effettuare cicli più o meno lunghi a base di rammollitori fecali. Questi ultimi prodotti (di cui il macrogol è quello attualmente più utilizzato) sono utili a interrompere il circolo vizioso sopra descritto.
1) Prima fase terapeutica: disingombro fecale
Tale fase può durare dai 3 ai 6 giorni a giudizio del pediatra ed è mirata a svuotare l’ampolla rettale (parte finale del colon) dal “tappo” di feci accumulato. E’ il caso di praticarla durante il week-end quando il bimbo è a casa e si può avvalere di macrogol ad alte dosi (1,5 gr/kg/die).
In tale prima fase di disingombro fecale talora possono essere utili anche clisteri (la classica “peretta”) per ammorbidire le feci ristagnanti in ampolla rettale e facilitarne la fuorisuscita. Tale pratica, potenzialmente utile in fase di disingombro, non deve però diventare un abitudine nella successiva fase di mantenimento in quanto non risolve il problema alla radice.
2) Seconda fase terapeutica: mantenimento di feci morbide
Tale fase dovrebbe durare almeno 2 mesi e può avvalersi di macrogol a dose regolare (0,5-1 gr/kg/die). Dopo normalizzazione dell’alvo (feci morbide 1-2 volte/die) potrebbe essere utile, sotto supervisione del proprio pediatra, iniziare a ridurre la posologia scalando di mezza bustina a settimana fino a eventuale sospensione.
Importante: nessuna di queste terapie funziona se il piccolo non si idrata adeguatamente. Deve bere tanto per dar modo a tali lassativi di funzionare e risolvere la stipsi!
La dose di tali lassativi può essere molto variata a giudizio del proprio pediatra al fine di personalizzarla in base alla risposta clinica del piccolo. La dose adeguata di macrogol è quella che permette di evacuare 1-2 volte al giorno feci morbide. Qualora il bimbo evacui più di 2 volte, il dosaggio va gradualmente ridotto. Il vostro pediatra saprà guidarvi nel giostrare tale terapia.
Il lattulosio è sicuramente meno efficace del macrogol ed è oggi indicato solo nei primi 6 mesi di vita e nei bambini con problemi neurologici ove un’inalazione di macrogol potrebbe generare problemi.
Esempio di prodotti utilizzati:
Le terapie finora enunciate sono talora necessarie ma può mai il bimbo assumere per sempre lassativi? Al fine di riuscire a sospendere gradualmente la terapia lassativa senza che la stipsi ritorni è necessario avviare il piccolo a sane abitudini anti-stipsi molto prima che la terapia venga sospesa:
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