categorie: Sintomi

Stipsi (o stitichezza) nel bambino: diagnosi, rimedi, dieta corretta e terapia

Stitichezza nei bambini (stipsi), diagnosi, rimedi, dieta corretta e terapia

La stipsi (o stitichezza) è una condizione molto comune in età pediatrica. Circa 1 bimbo su 4 ne è afflitto riversando sull’intera famiglia problematiche come inappetenza, mal di pancia, perdita di feci nello slip, ragadi anali e sangue nelle feci.

Cosa vuol dire essere stitici?

La maggior parte di noi pensa che essere stitici voglia dire semplicemente andare poco spesso in bagno. Questo è pur vero, ma non è l’unica forma con cui si presenta la stipsi.

Essere stitici vuol dire accumulare feci ristagnanti nel colon (cioè parte finale dell’intestino). Tale ristagno fecale si chiama coprostasi. E’ pur vero che molti bambini stitici evacuano poco spesso ma è vero anche che ce ne sono alcuni che evacuano quotidianamente e manifestano la stipsi in altri modi.

Posso quindi sospettare che mio figlio sia stitico è discuterne col mio pediatra se egli presenti almeno una (o più) tra le seguenti condizioni:

  • evacua meno di 2 volte a settimana
  • pur evacuando quotidianamente emette feci grosse ed estremamente dure e con difficoltà
  • pur evacuando quotidianamente emette feci caprine (ovvero “a palline”)
  • pur evacuando quotidianamente ha episodi di encopresi (perde feci nello slip)

Quali sintomi?

E’ sufficiente che il bimbo presenti uno dei punti sopra elencati per poter affermare, sentito il parere del pediatra, che è un soggetto stitico.

Ma anche altri sintomi possono coabitare in un bimbo stitico: dolori addominali ricorrenti, ragadi anali con ematochezia (feci striate di sangue), inappetenza (quando il colon è molto intasato accade anche che l’appetito tende a ridursi!).

E non vi stupite se vi dico che in un bambino stitico si possono avere addirittura anche fasi di diarrea! Si, avete capito bene… proprio diarrea con feci liquide! Come è possibile? Vediamo…

Cos’è la diarrea paradossa in corso di stipsi?

Il fenomeno della diarrea in soggetti stitici si definisce diarrea paradossa ed è legato al fatto che in presenza di feci dure, vecchie e ristagnanti che fanno fatica a progredire nel colon (coprostasi, fecalomi), il colon stesso tende a contrarsi di più  e con più vigore, nella “speranza” di riuscire a buttare fuori tali accumuli fecali (talora tali movimenti intestinali generano coliche addominali dolorose).

Per tale ragione il contenuto intestinale più “nuovo e fresco di giornata” (e dunque ancora tendenzialmente liquefatto) tende a progredire più velocemente lungo il colon, riuscendo a superare tali tappi e ingombri di feci vecchie e giungendo a livello dell’ampolla rettale ancora in forma liquida (ha progredito tanto velocemente che il colon non è riuscito a riassorbire sufficiente acqua solidificando le feci!).

Ed ecco che dunque in un soggetto stitico e ricco di coprostasi, si verifica una bella scarica diarroica!

Cosa causa la stipsi?

Per quale motivo un bimbo diventa stitico? E’ necessario a questo punto spiegare che esistono due forme ben distinte di stipsi:

  • La Stipsi Funzionale è la forma di gran lunga più frequente (oltre il 95% dei casi). Essa non dipende da alcuna patologia specifica sottostante ma è semplicemente un “circolo vizioso” in cui un bimbo che ha la cattiva abitudine di trattenere le feci (magari banalmente perché è impegnato nel gioco e si “scoccia” di farla) tende ad accumulare feci sempre più grosse che gli provocheranno dolore nell’evacuazione e quindi lo indurranno a trattenere ancor di più e quindi… feci ancor più grosse! Talora, quando tali feci ristagnano da molto, il riassorbimento di acqua che il colon continua a fare, le disidrata a tal punto che si scompongono in piccole palline (feci caprine)
  • La Stipsi Organica è molto meno frequente (meno del 5%) e può dipendere da svariate patologie come: intolleranza alle proteine del latte, morbo di Hirchsprung, celiachia, ipercalcemia, ipotiroidismo, malformazioni intestinali, disrafismi occulti (forme di lieve spina bifida che non affliggono alcun nervo motorio ma solo le fibre nervose delegate alla motilità dell’ultima parte di intestino). Segni di allarme per sospetta stipsi organica sono:
  • esordio nel 1° anno di vita
  • feci nastriformi
  • storia di ritardata emissione di meconio alla nascita
  • ampolla rettale piccola e vuota alla visita
  • mai verificatasi encopresi
  • storia di vomito frequente ed episodi ostruttivi
  • fossetta pilonidale e/o deviazione linea interglutea

Nella stragrande maggioranza dei casi quindi si è abbastanza certi, sulla base della sola visita medica, che trattasi di stipsi funzionale. Allorché però vi siano segnali di sospetta stipsi organica potrebbe rendersi necessario un approfondimento diagnostico che può avvalersi di: manometria anorettale, biopsia rettale per suzione, clisma opaco solo dopo biopsia (non in fase diagnostica ma solo per valutare estensione tratto agangliare), misurazione TTI (tempo di transito intestinale)

Stipsi o Dischezia? Attenzione neonati e bimbi nei primi 6 mesi!

Attenzione! Non bisogna assolutamente confondere la stipsi con la dischezia del neonato!

La maggior parte dei neonati ha infatti difficoltà ad evacuare perchè non sa ancora coordinare il rilassamento dell’ano col premito addominale!

Questa non è stipsi, ma si chiama dischezia… e chiaramente riconoscibile perchè il piccolo non ha coprostasi ed emette feci il più delle volte morbide/cremoso/fluide.

Se invece le feci sono già dure nei primi mesi di vita allora potrebbe trattarsi di vera e propria stipsi precoce, meno frequente negli allattati al seno, ma che va discussa col proprio pediatra al fine di escludere possibili cause di stipsi organica!

In caso di dischezia acuta con bimbo fortemente sintomatico (inappetenza, forte irritabilità e pianto, tendenza a flettere le gambe…) ed incombente necessità di stimolarne l’evacuazione e il disimpatto fecale (da concordare previo contatto col proprio pediatra!) è assolutamente inutile ricorrere a microclisimi o supposte di glicerina (le feci sono già morbide!), ma bisogna semplicemente aiutare il piccolo a rilassare l’ano:

  1. Massaggio del pancino (in particolare quadrante inferiore sinistro)
  2. Stimolazione con ovatta imbevuta di acqua calda
  3. In ultima ratio: stimolazione con sondino o punta di termometro lubrificati

Nel video che segue trovate una dimostrazione pratica su come usare il termometro per stimolare un neonato con dischezia che non riesce a fare la cacca. Dopo averlo visto vi invito ad iscrivervi gratuitamente al mio canale Youtube ilPediatraSpiega che aggiornerò man mano con nuovi consigli!

https://youtu.be/3hLgOHP1oKo

Dieta e Terapia: come risolvere la stipsi?

In caso di stipsi funzionale non è necessario fare alcun indagine, ma solo avviare il bimbo a sane abitudini alimentari e toilet training.

Laddove necessario a giudizio del proprio pediatra bisogna integrare la dieta con fibre e/o effettuare cicli più o meno lunghi a base di rammollitori  fecali. Questi ultimi prodotti (di cui il macrogol è quello attualmente più utilizzato) sono utili a interrompere il circolo vizioso sopra descritto.

1) Prima fase terapeutica: disingombro fecale

Tale fase può durare dai 3 ai 6 giorni a giudizio del pediatra ed è mirata a svuotare l’ampolla rettale (parte finale del colon) dal “tappo” di feci accumulato. E’ il caso di praticarla durante il week-end quando il bimbo è a casa e si può avvalere di macrogol ad alte dosi (1,5 gr/kg/die).

In tale prima fase di disingombro fecale talora possono essere utili anche clisteri (la classica “peretta”) per ammorbidire le feci ristagnanti in ampolla rettale e facilitarne la fuorisuscita. Tale pratica, potenzialmente utile in fase di disingombro, non deve però diventare un abitudine nella successiva fase di mantenimento in quanto non risolve il problema alla radice.

2) Seconda fase terapeutica: mantenimento di feci morbide
Tale fase dovrebbe durare almeno 2 mesi e può avvalersi di macrogol a dose regolare (0,5-1 gr/kg/die). Dopo normalizzazione dell’alvo (feci morbide 1-2 volte/die) potrebbe essere utile, sotto supervisione del proprio pediatra, iniziare a ridurre la posologia scalando di mezza bustina a settimana fino a eventuale sospensione.

Esempi di prodotti a base di macrogol

  • Movicol bambini bustine  6,9 g: 1 bustina fino ai 6 anni, 2 bustine dai 7 anni in poi (esiste anche la formulazione da 13 gr per bimbi più grandi)
  • Paxabel bustine 4 g: dai 6 mesi ad 1 anno: 1 bustina al giorno; da 1 a 4 anni: 1-2 bustine al giorno; da 4 a 8 anni: 2-4 bustine al giorno (esiste anche la formulazione da 10 g per bimbi più grandi)
  • Dicopeg  bustine 5 g: mezza bustina fino ai 5 anni, 1 bustina dai 5 anni in poi
  • Pediapax bustine 13,125 g: mezza bustina da sciogliere in mezzo bicchiere d’acqua fino ai 6 anni, 1 bustina da sciogliere in un bicchiere d’acqua dai 6 anni in poi

Importante: nessuna di queste terapie funziona se il piccolo non si idrata adeguatamente. Deve bere tanto per dar modo a tali lassativi di funzionare e risolvere la stipsi!

La dose di tali lassativi può essere molto variata a giudizio del proprio pediatra al fine di personalizzarla in base alla risposta clinica del piccolo. La dose adeguata di macrogol è quella che permette di evacuare 1-2 volte al giorno feci morbide. Qualora il bimbo evacui più di 2 volte, il dosaggio va gradualmente ridotto. Il vostro pediatra saprà guidarvi nel giostrare tale terapia.

Quando usare il lattulosio invece del macrogol?

Il lattulosio è sicuramente meno efficace del macrogol ed è oggi indicato solo nei primi 6 mesi di vita e nei bambini con problemi neurologici ove un’inalazione di macrogol potrebbe generare problemi.

Esempio di prodotti utilizzati:

  • Laevolac sciroppo: 1-2 cucchiaini da caffè (pari a circa 5 ml) al giorno al mattino

Dieta, toilet training e sane abitudini

Le terapie finora enunciate sono talora necessarie ma può mai il bimbo assumere per sempre lassativi? Al fine di riuscire a sospendere gradualmente la terapia lassativa senza che la stipsi ritorni è necessario avviare il piccolo a sane abitudini anti-stipsi molto prima che la terapia venga sospesa:

  • toilet training: una corretta educazione all’uso della toilette abituando il bimbo a sedersi sul water almeno una volta al giorno dopo colazione, pranzo o cena)
  • non deve mancare frutta e verdura nella dieta (evitare solo mele e banane)
  • normalizzare l’apporto di fibre: le fibre non devono mancare ma non bisogna neanche eccedere altrimenti si peggiora il “tappo fecale”
  • adeguare l’idratazione: è necessario che il piccolo beva! il vostro pediatra saprà indicarvi, in base al peso, la quantità minima che dovrebbe bere ogni giorno!
Condividi
Pubblicato da:

Articoli Recenti

Tampone o test sierologico: quando e quale fare in caso di febbre

L’arrivo dell’autunno coincide inevitabilmente con il diffondersi delle infezioni da virus parainfluenzali e influenzali ma…

% giorni fa

Covid-19: ora è più aggressivo che in estate?

Da quando il nuovo coronavirus (SARS CoV-2) ha fatto la sua comparsa sulla scena socio-sanitaria…

% giorni fa

Nuovo lockdown: impatto psicologico sui bambini

In questi giorni, dato l’aumento vertiginoso del numero di nuovi casi di coronavirus in Italia…

% giorni fa

Il vaccino per una diagnosi differenziale?

Ogni anno alle soglie della stagione invernale si inizia a parlare ovunque di vaccinazione antinfluenzale…

% giorni fa

Nonni a rischio in Fase 2: è ragionevole aprire i Campi Estivi?

Molti genitori a breve torneranno a lavoro. Non tutti possono però permettersi una baby-sitter ed…

% giorni fa

Bimbi immuni al Coronavirus? E la Kawasaki? E’ contagiosa?

Ma non dicevano che i bambini sono "immuni"? E cos'è questa Sindrome di Kawasaki? E'…

% giorni fa