La tosse è senza dubbio uno dei sintomi più frequenti nell’età pediatrica soprattutto, ma non solo, nel periodo invernale tanto che si stima che nel periodo compreso tra ottobre ed aprile circa due terzi dei bambini assumano farmaci contro la tosse.
I tipi di tosse, e quindi le cause responsabili, sono numerosi ma in tutte il filo conduttore è lo stimolo irritativo sui recettori laringei o tracheo-bronchiali.
Vediamo quindi quali sono le cause principali di tosse nei bambini, quando dobbiamo preoccuparci e quali sono i possibili trattamenti.
La tosse non è una malattia bensì un sintomo che quasi sempre è associato alle sindromi da raffreddamento non rappresentando di per sé un motivo di preoccupazione, solo in un numero limitato di casi può essere la spia di una patologia più importante dell’apparato respiratorio.
Alla base del meccanismo che genera la tosse c’è l’irritazione di particolari recettori dislocati lungo le vie respiratorie da parte di agenti irritanti come polveri, virus, batteri, sostanze chimiche, fumo, inquinanti ,muffe, allergeni, muco, corpi estranei e alimenti. Questa irritazione determina una inspirazione forzata seguita da una forte espirazione che determina l’espulsione di una grande quantità di aria. Si tratta quindi di un meccanismo di difesa che l’organismo adotta per facilitare l’espulsione dell’agente irritante.
Data la notevole variabilità di cause scatenanti la tosse presenta tipologia e modalità d’insorgenza che possono già orientare il medico nella diagnosi.
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Quando ci si approccia a un bambino con la tosse vanno valutati vari aspetti che ci possono orientare nella diagnosi.
Per prima cosa è necessario considerare la modalità di esordio e la durata della tosse e in questo senso distinguiamo forme di tosse acuta o cronica.
La tosse acuta è, per definizione, una tosse che duri da meno di 3 settimane ed è quasi sempre correlata ad infezioni delle prime vie aeree; è quella che gli anglosassoni chiamano abitualmente common cold. Questo tipo di tosse, con cui il pediatra fa i conti tutti i giorni e che non richiede particolari terapie, esordisce solitamente come una tosse secca e disturbante, che peggiora di notte e che solo in un secondo momento si fa catarrale e meno insistente (anche senza il ricorso agli espettoranti e fluidificanti).
Viene classificata come tosse acuta anche quella conseguente all’ingestione o all’inalazione di un corpo estraneo. L’inalazione di un corpo estraneo determina un’ostruzione delle vie aeree che può essere parziale o totale. Nel primo caso ci troveremo di fronte una crisi di tosse improvvisa e violenta che è il modo in cui l’organismo cerca di espellere il corpo estraneo, nel secondo invece avremo una crisi respiratoria improvvisa per cui il bambino non respira né tossisce e diventa cianotico (colorazione bluastra di cute e mucose). → banner manuale manovre salvavita
La tosse cronica è invece quella che ha una durata superiore alle 3 settimane, che solitamente richiede approfondimenti diagnostici e non deve assolutamente essere sottovalutata. Nella maggior parte dei casi la tosse cronica si associa alla presenza di altri sintomi e le caratteristiche con cui si manifesta sono diverse in relazione alla patologia che ne è la causa.
In età pediatrica le cause di tosse cronica possono essere fondamentalmente le seguenti:
Queste ultimi due quadri patologici più che tosse cronica possono essere definiti tosse ricorrente nel senso che gli attacchi di tosse, sempre uguali e determinati dalle stesse cause, tendono a recidivare non presentandosi quindi in maniera continua.
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Anche se con varie sfumature nell’espressione clinica i tipi di tosse sono fondamentalmente due: tosse secca e tosse grassa (o catarrale o produttiva). Vediamo quali sono le differenze e quando compare l’una o l’altra.
La tosse secca ci orienta (come linea di indirizzo generale e per fornire una schematizzazione chiara e di facile comprensione per tutti) verso una forma allergica o verso la fase iniziale di una virosi delle vie respiratorie soprattutto superiori.
Nel caso di tosse secca su base allergica molto spesso avremo un fischio espiratorio ed eventualmente altri sintomi come rinite o congiuntivite.
Quando invece la tosse secca rappresenta l’inizio di una infezione delle alte vie respiratorie, il common cold che abbiamo visto prima, avremo gli altri sintomi tipici delle sindromi da raffreddamento quindi febbre (o febbricola), raffreddore, mal di gola.
Se invece abbiamo la tosse secca da infezione delle basse vie respiratorie questa sarà più insistente e interferirà maggiormente con le comuni attività del bambino.
Un tipo di tosse secca caratteristica è quella dovuta all’irritazione dei recettori della laringe, è una tosse stridula, metallica, abbaiante che compare solitamente nel cuore della notte e si associa all’alitamento delle pinne nasali e al classico rientramento (durante l’inspirazione forzata) delle fossette giugulari e degli spazi intercostali.
La tosse grassa o tosse produttiva denota la presenza di muco nelle vie aeree situazione che si verifica nelle infezione delle vie respiratorie sia alte che basse (rino-sinusite, tracheite, bronchite, broncopolmonite). Dato che il bambino non è capace di espettorare (cioè di espellere il muco dalla bocca) tende molto spesso a vomitare. Il muco cambia aspetto col passare dei giorni, è dapprima chiaro, più abbondante e quasi liquido diventa poi più denso e di colore giallastro man mano che l’infezione evolve. Solitamente questi sintomi, nelle infezioni respiratorie classiche che decorrono senza complicanze, durano tra i 5 e i 10 giorni.
Anche se la tosse grassa a volte preoccupa le mamme più di quella secca in realtà è la fase finale di un’infezione che sta naturalmente evolvendo verso la guarigione, il muco infatti serve a “ripulire” le vie aeree riuscendo a intrappolare virus e batteri e favorendone l’eliminazione.
Quasi sempre la tosse delle sindromi da raffreddamento tende a passare da sola in 5-10 giorni quindi sarebbe opportuno evitare il ricorso immediato ai farmaci ma ricorrere ai cosiddetti rimedi della nonna; quando invece dovessero sopraggiungere delle complicazioni o la tosse non mostra la tendenza a scomparire è opportuno rivolgersi al pediatra che indirizzerà nella scelta del farmaco più appropriato. Assolutamente vietato il fai da te quando si tratta di farmaci e ancora di più di farmaci e bambini.
Ma quali accorgimenti usare e quali sono i rimedi naturali per lenire i fastidi della tosse?
Vediamo ora quali sono i farmaci più usati, a torto o a ragione, in caso di tosse (che dovrebbero comunque essere sempre consigliati dal pediatra)
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