Quando un bimbo batte la testa, magari cadendo dal fasciatoio, dal letto o ruzzolando mentre corre spedito, possono accadere due cose, la prima più frequente e l’altra per fortuna più rara:
1. Ematoma esterno (sottocutaneo): parliamo del famoso e spesso innocente “bernoccolo” che si il più delle volte si risolve da solo senza danni dopo alcuni giorni (magari trattando la zona colpita con unguenti antinfiammatori/antiedemigeni come ad esempio Reparil gel).
2. Ematoma interno (endocranico): il formarsi di una raccolta di sangue all’interno della scatola cranica è l’evento più temuto; nei più piccini (fino a 18 mesi!) la presenza delle fontanelle craniche aperte (zone del cranio non ancora completamente ossificate!) conferisce maggiore elasticità ammortizzando meglio il colpo e riducendo cosi il rischio di emorragia interna. Ma talora l’intensità del colpo può essere tale da provocare comunque un danno grave!
Viene spontaneo porsi le seguenti domande:
Ecco alcuni dei principali segni e sintomi d’allarme suggestivi di raccolta ematica endocranica. A questo link trovate un aggiornamento del presente articolo nel quale ho inserito maggiori dettagli e spiegazioni circa gli elementi clinici che qui mi limito ad elencare, aiutandovi a capire scorgerli nel bambino e se è possibile farlo addormentare:
La Tac Cranio è un esame di rapida esecuzione ma è opportuno effettuarlo solo se, sulla base dei sintomi sopra elencati, c’è un concreto sospetto di emorragia interna.
Assolutamente SI. E’ falsa credenza che “bisogni tener sveglio” un bimbo che abbia battuto la testa.
A questo link maggiori dettagli per gestire al meglio il tuo bimbo che ha battuto la testa ed avere i riflessi pronti nel sapere quando è il caso di portarlo in pronto soccorso.
Fonti: Juan Antonio Garcia-Rodriguez – Office management of mild head injury in children and adolescents
Scritto da: dott. Raffaele Troiano
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