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Perchè attendere 3 giorni prima di iniziare l’antibiotico in corso di febbre?

Quando iniziare subito l’antibiotico e quando invece attendere?

Capita spesso che in corso di febbre associata a sintomi respiratori (tosse, muchi etc…) il pediatra ci suggerisca di aspettare almeno due o tre giorni  (talora anche 4 o 5 se le condizioni cliniche sono soddisfacenti) prima di cominciare l’antibiotico… ma perché attendere?
La famosa regoletta dei 3 giorni, tanto pratica e diffusa quanto poco codificata, è amata dalla stragrande maggioranza dei medici e trova un suo razionale nel fatto che la maggior parte delle infezioni virali (cioè quelle in cui l’antibiotico non serve) sono spesso indistinguibili nei primissimi giorni dalle infezioni batteriche (dove invece l’antibiotico serve).
Quando iniziare subito l’antibiotico?
Dunque nel caso in cui il pediatra in base alla visita rinvenga valide ragioni per cominciare immediatamente l’antibiotico (magari a meno 24 ore di febbre!), allora cosi sia. Placche alla gola con chiari segni di tonsillite batterica? Quadro franco di otite purulenta? Segni di broncopolmonite? Sintomi di infezione urinaria?
Solo il vostro pediatra saprà dare risposta a tali domande e suggerirvi, se necessario, di cominciare l’antibiotico già dal primo giorno di febbre.
Quando aspettare 3-4 giorni?
Ma se alla visita medica non vi sono buone ragioni per iniziare immediatamente l’antibiotico, allora vale la pena attendere e rivalutare il bambino dopo qualche giorno… magari guarirà senza alcun spontaneamente come normalmente avviene nella stragrande maggioranza delle infezioni virali respiratorie! Sai che soddisfazione per pediatra e genitori!
Nei casi in cui invece la febbre continui ad agire indisturbata in intensità e frequenza dei picchi o addirittura peggiori dopo i primi 3-4 giorni, allora la probabilità che il tutto scaturisca da un’infezione batterica (piuttosto che virale) diventa più elevata e può valer la pena, previo consenso del proprio pediatra, iniziare un antibiotico…
Gli antibiotici servono per i batteri non per i virus!
Il nocciolo della questione è proprio questo: l’antibiotico serve nelle infezioni batteriche ma non serve assolutamente nelle infezioni virali. Pretendere di curare i virus con antibiotici sarebbe come pretendere di acchiappare le zanzare con una rete per pesci! Prima di andare avanti fate una pausa e assimilate bene questo concetto!
C’è però da aggiungere che talora virus e batteri si “mescolano tra loro”: magari si comincia con un’infezione virale e dopo pochi giorni la situazione si complica con una sovra-infezione batterica… come venirne a capo? come essere certi che l’antibiotico sia davvero necessario? Il giudizio del medico risulta a tal proposito fondamentale. Sarà il pediatra, dopo accurata visita del bimbo, a farsi un’idea se trattasi di infezione più probabilmente virale o più probabilmente batterica e decidere.
Quali rischi derivano dall’abuso di antibiotici?
Ecco a voi i due principali rischi dell’autoprescrizione selvaggia di antibiotici:
INUTILE esposizione a possibili effetti collaterali perchè magari si trattava di infezione virale dove l’antibiotico non serviva oppure perchè si trattava di infezione batterica che però necessitava di un altro tipo di antibiotico
PERICOLO sviluppo di germi resistenti agli antibiotici: un uso improprio degli antibiotici favorisce l’insorgenza di batteri resistenti agli antibiotici che iniziano a circolare nella popolazione… una bella eredità da lasciare alle generazioni future!
Il messaggio finale che vogliamo lasciare è dunque di non cominciare gli antibiotici senza consultare il proprio medico. Sembra una raccomandazione banale e magari sentita e risentita già mille volte ma è purtroppo una raccomandazione sempre più attuale e utile da ribadire.

Questo articolo ha 5 commenti

  1. Corrado

    Credo che la popolazione il mess l’abbia percepito. Sono i colleghi medici che per non avere rotture prescrivono ancora antibiotici e cortisonici insieme a rotta di collo.

    1. Raffaele Dott. Troiano

      Come darle torto: di certo l’iperprescrizione è malpractice diffusa. Le assicuro però che purtroppo vi è anche una fetta di popolazione che non ha pienamente percepito i concetti espressi in quest’articolo e che spesso e volentieri esercita non poca pressione sul proprio medico di famiglia affinchè venga prescritto un antibiotico.

  2. Irina

    E se un pediatra prescrive l’antibiotico ogni visita (circa ogni mese) (tosse, tonsille un po’ gonfie, tosse con la febbre, orecchio rosso)? Devo continuare a fidarmi di lui??

  3. Andrea

    E se il pediatra ti dice di dare l’ antibiotico come protezione? Per un influenza con febbre a 38 nei primi due giorni
    ,prossimi due giorni perfettamente tranquilli e al quinto giorno di nuovo febbre e tosse ( spalle ok)

  4. Sara

    Bimba 8 anni con forte tosse muco polmoni e febbre costante a 38.5 da cinque giorni il pediatra dice che ci vuole tempo…nn ha prescritto antibiotico ma Tachipirina da alternare al nurofen…Non si rischia intossicazione visto che sono 5 giorni che continuò a darlo e la febbre persiste!

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